Cosa accade quando a interagire sono più di due persone all’interno di una relazione di coppia?

Prima di rispondere a questa domanda, è necessario fare una premessa sui temi della monogamia e della poligamia; come riportato sul vocabolario Treccani si definisce monogamia l’unione matrimoniale di un solo uomo con una sola donna. In antropologia, si intende che tale unione sia ufficialmente o socialmente riconosciuta, e resta monogamica anche se vi sono più donne (amanti, concubine, ecc.) non riconosciute come mogli. In etologia, la monogamia è il fenomeno per cui in una specie animale un maschio e una femmina formano una relazione riproduttiva più o meno esclusiva nel corso di una o più stagioni riproduttive.

La poligamia è una forma di matrimonio per la quale un uomo o una donna possono avere più consorti contemporaneamente; esistono due forme di poligamia più esclusive, ovvero la poliginia e la poliandria. La prima prevede che solamente gli uomini possano avere più mogli, mentre la seconda forma consiste nel poter avere più mariti solo per le donne. In etologia si intende per poligamia, il sistema di riproduzione sessuale per cui, in una specie, gli individui di un sesso tendono ad accoppiarsi con più individui del sesso opposto.

Quindi potremmo distinguere due livelli in un rapporto di coppia: quello sessuale e quello sentimentale. In Italia tutte le relazioni di coppia a livello legale sono Monogame, ma al suo interno possiamo osservare comportamenti sessuali e/o sentimentali di tipo poligamo.

Come si manifestano i comportamenti non monogami?

È molto importante differenziare tre principali strutture non convenzionali in merito alle relazioni non diadiche:

  • Lo scambismo;
  • La coppia aperta;
  • Il poliamore anche detto non-monogamia etica;

Tutte queste modalità relazionali hanno da sempre suscitato reazioni contrastanti nell’opinione pubblica. Lo scambismo è un fenomeno molto più complesso ed è definito come “l’accordo tra due partner ad avere rapporti sessuali con altre persone, in contesti in cui entrambi si prestano a tale comportamento, allo stesso tempo e di solito nello stesso luogo” (Walshok, 1971). La coppia aperta invece, è quella pratica che consiste nel concedersi un comportamento tipico degli scambisti, ma separatamente ed esternamente alla coppia. Invece il fenomeno del poliamore è definito come il praticare, il desiderare o semplicemente l’accettare l’idea che si possano amare più persone contemporaneamente. I poliamorosi non prendono in considerazione solo il sesso; a volte, tre o più persone si amano come si ama una coppia tradizionale. Se e quando si vuole andare a letto con qualcuno che non faccia parte della relazione, i partner devono saperlo, altrimenti è tradimento.

La relazione aperta, invece, segue una regola diversa: non importa con chi vai a letto, basta che la sera torni a casa da me”. Questo significa che ognuno può andare a letto con chi vuole, facendolo sapere o meno al partner, basta che non si creino legami duraturi all’esterno della coppia.

Anche gli scambisti sono coppie tradizionali, con una relazione tradizionale. Al contrario dei poliamorosi, non intrattengono più relazioni sentimentali allo stesso tempo, e al contrario della relazione aperta, entrambi i partner vengono convolti nelle attività sessuali con persone al di fuori della relazione.

Ma rispetto al poliamore, quante forme esistono?

Entrando nel particolare dei rapporti poliamorosi bisogna distinguere delle tipologie ben definite di poliamore:

  • la polifedeltà: un gruppo di persone che si presuppone di avere rapporti affettivi e sessuali sono all’interno dello stesso e l’accettazione di altri partner va concordato con tutti i membri del gruppo.
  • I solopoli o poliamorosi singoli: possono intrattenere più relazioni amorose in assenza di un impegno primario con una persona specifica, e che possono o meno essere in cerca di un rapporto a lungo termine
  • La triade poliamorosa: invece definisce una relazione paritaria tra tre membri che non accettano subordinazioni; Per quanto riguarda la triade si usa il termine “Troppia” come per indicare una coppia, di tre persone.
  • La Vi: nella relazione a V uno dei tre partner si pone come contatto tra gli altri due.
  • La Ti: in cui un partner secondario frequenta una coppia primaria coinvolgendo tutti e tre analogamente.
  • La “rete” poliamorosa e la “tribù” o famiglia allargata poliamorosa con più di due genitori.

Queste tipologie di rapporto prescindono da vincoli matrimoniali, poiché non è obbligatoria la continuità assoluta di un rapporto, nel tempo, benché questo stile di vita preveda rapporti impegnati e duraturi, non inferiori a quelli monogami, ma comunque senza vincoli temporali come può essere quello riferito al matrimonio, fino alla morte, dunque.

E voi in quanti siete? E che tipologia di coppia siete o vorreste essere?

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